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  Abbiamo chiesto al famoso e stimato giurista romano del 200 d.c. dott. ENEO DOMIZIO ULPIANO di darci una mano nel comprendere le sentenze di alcuni Giudici del Tribunale del Lavoro e della Corte d’Appello di Torino, in quanto noi della UILTuCS facciamo fatica, anzi non le comprendiamo proprio.

  A volte appare che l’esito di una causa non sia legato alla fondatezza della domanda, ma dal fatto se sia generalizzabile a più lavoratori oppure se ne riguarda uno solo. Infatti nel primo caso, di norma si incassa la sconfitta, in quanto la generalizzazione “affosserebbe economicamente le imprese e si farebbe così il male dell’Italia”; vorremmo quindi sapere dal dott. ULPIANO se i Giudici sono ancora la bocca della legge oppure se sono prevalentemente dei tutori dell’economia d’impresa e se questa primeggia anche sul diritto e, ancora, se le fortune economiche delle imprese si devono reggere sul dispregio delle norme e sulla negazione dei diritti ai lavoratori.

  Vorremmo chiedere al dott. ULPIANO se il contratto è ancora legge tra le parti che lo contraggono e se in caso di inadempimento di una delle parti, l’altra ricorrendo al Giudice può vedersi applicata la norma per come era stata dai contraenti decisa e voluta oppure se il Giudice può inventarsi una nuova norma a sua libera e fantasiosa interpretazione.

  Soprattutto negli ultimi tempi sono uscite sentenze incredibili, capaci di negare l’evidenza dei fatti pur di non riconoscere i diritti ai lavoratori sanciti dai contratti inapplicati dalle imprese.

  Non è possibile subire interpretazioni favolistiche delle norme contrattuali, che invitano le imprese a disapplicare ancor di più contratti, consci dell’impunità.

  DOTTOR ULPIANO CI AIUTI LEI.

  CI AIUTI A CAPIRE L’INCERTEZZA DEL DIRITTO (ma con calma e modo, altrimenti rischia di essere nuovamente ammazzato)

 

 

I TESTI DELLE SENTENZE SONO SCRITTI IN NERO

I TESTI DEI COMMENTI SONO SCRITTI IN BLU

SENTENZA 1 CON COMMENTO

SENTENZA 2 CON COMMENTO

 

L’AZIENDA CHE NON CONTRIBUISCE VERSO L’ENTE BILATERALE E’ TENUTA A PAGARE I PROPRI DIPENDENTI

La sentenza qui pubblicata conferma l’obbligo contrattuale da parte delle aziende di essere in regola con la contribuzione economica verso gli Enti Bilaterali.

In caso di omissione, tale contributo, ancorché maggiorato, deve essere riconosciuto ai propri dipendenti, le aziende inoltre sono tenute ad erogare le prestazioni previste dall’Ente di riferimento e che quest’ultimo non può riconoscere a causa dell’inapplicazione aziendale della norma contrattuale.

SENTENZA

IN QUESTO CASO OGNI COMMENTO SAREBBE SUPERFLUO